ChatGPT è il chatbot basato su intelligenza artificiale più famoso del momento. Già, come usarlo, come provare le sue applicazioni? Ecco tutte le risposte

ChatGPT, o anche scritto Chat GPT, qualcuno direbbe che è semplicemente un chatbot basato su intelligenza artificiale, altri un incubo o un sogno diventato realtà. Il motivo si deve al fatto che all’apparenza sembra di dialogare con Hal 9000 di 2001 Odissea nello spazio ibridato con Joshua di War Games. Sebbene sia stato rilasciato solo il 30 novembre 2022, molti sono convinti che si tratti davvero di una delle intelligenze artificiali più sconvolgenti; altro che l’ennesimo smartphone o televisore con un’inutile funzione in più.

Cosa è ChatGpt?

ChatGPT è l’acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer, un abbinamento di termini che solletica l’ego degli sviluppatori ma fa capire ben poco. D’altronde è pur sempre ancora un prototipo sviluppato da OpenAI, una società di ricerca sull’intelligenza artificiale (un tempo non-profit) che promuove lo sviluppo delle cosiddette Ai amichevoli (friendly Ai o Fai) – intelligenze capaci di contribuire al bene dell’umanità, ma con un meccanismo di evoluzione soggetto a precisi controlli ed equilibri, come ha teorizzato il ricercatore Eliezer Yudkowsky. Per la cronaca fra i fondatori di OpenAI c’è anche Elon Musk, ma non fa più parte del board da diverso tempo.

Ebbene, ChatGPT in qualità di chatbot si esprime normalmente con il testo ed è in grado di fornire un livello di conversazione al pari di un umano, anzi un fine intellettuale onniscente; tanto che nelle università di diversi paesi, fra cui Stati Uniti e Australia, ne hanno già vietato l’impiego per la realizzazione di tesine o studi accademici.

Il suo segreto è legato a un sofisticato modello di machine learning, quindi una capacità di apprendimento automatico da primo della classe. Ovviamente le sue eccellenti prestazioni si devono anche al lavoro di diversi istruttori umani che hanno contribuito allo sviluppo del cosiddetto apprendimento supervisionato e apprendimento per rinforzo. Come se non bastasse l’ambiente di addestramento è stato organizzato su cloud Azure di Microsoft.

L’unica consolazione è che stenta in matematica: anche con l’algebra più elementare va in difficoltà. Ed è meravigliosamente umana una macchina che brilla in aspetti complessi e scivola su quelli basilari della sua genetica.

Come usare ChatGPT

Per usare ChatGPT è sufficiente collegarsi a chat.openai.com e poi attivare gratuitamente un account. Si può scegliere se impiegare la propria mail oppure abbinarvi l’account Google oppure Microsoft. Divertente poi che questa sorta di Bot domandi a noi se siamo un robot.

 

La homepage del servizio – che bisogna ricordare è in Beta e attualmente in trial gratuito – mette a disposizione una guida introduttiva ed esempi di impiego. Dopodiché non resta che spulciare l’ampia documentazione a disposizione e poi mettersi a giocare con il codice sul playground, magari cercando di emulare i Luca Doncic o LeBron James dello sviluppo. Oppure si può scegliere fra le tante applicazioni già realizzate – c’è anche un comodo motore di ricerca, e cliccare sul tasto Open in Playground, allacciare le scarpe e scendere in campo. Qui una serie di trucchi e consigli per divertirsi.

Come provare ChatGPT e le varie applicazioni

Scorrendo l’elenco delle cose che è in grado di fare ChatGPT non si può che rimanere basiti. Soprattutto perché le fa dannatamente bene, anche in italiano. Fra le applicazioni spicca il classico gioco di domande e risposte (anche basate su conoscenze esistenti), la correzione grammaticale, riassunti simili a quelli di un bambino delle elementari, traduzione di testi difficili in concetti semplici, linguaggio naturale per l’Api OpenAI, traduzioni, creazione di codice, traduzione Sql, creazione di una tabella da un testo lungo, spiegare un pezzo di codice Python in un linguaggio comprensibile dall’uomo, etc.

A volte l’impressione è di avere di fronte un copywriter con competenze di insegnante, sviluppatore, ricercatore, divulgatore, marketer e qualche altra decina di professionalità. Tuttavia come hanno ricordato gli esperti è pur sempre un modello di Ai piuttosto diffuso chiamato Gpt-3, in grado di generare dei testi sulla base dei modelli assorbiti grazie a enormi quantità di testi raccolti dal web. Nasconde però una quantità industriale di limiti e difetti notoriamente conosciuti. Sui testi però, come hanno fatto notare alcuni osservatori, superficialità e mancanza di sostanza replicano l’azione umana. Insomma, ChatGpt potrebbe essere annoverato fra gli eredi del conte Lello Mascetti.

In definitiva, le cazzate di ChatGpt ci ricordano che il linguaggio è un pessimo surrogato del pensiero e della comprensione. Per quanto una frase possa sembrare fluida e coerente, sarà sempre soggetta a interpretazioni e fraintendimenti. E in un mondo in cui tutto è una cazzata scorrevole, ChatGpt non è che un’altra voce nel mucchio (e sì, anche il paragrafo che avete appena letto, nella sua versione originale, è stato scritto dal chatbot)“, dice di se stesso ChatGpt.

ChatGPT pericoloso?

Il successo travolgente di ChatGPT ha prevedibilmente attirato l’attenzione dei truffatori. E così da qualche mese hanno iniziato a diffondersi finte applicazioni da scaricare sullo smartphone – per altro regolarmente approvate sul Play Store per Android e l’App Store per iPhone. In realtà non hanno nulla a che vedere con il progetto di OpenAi, ma nascono per installare contenuti malevoli, trafugare dati indebitamente o per estorcere pagamenti.

Come se non bastasse la società di cyber security WithSecure ha scoperto che tramite l’intelligenza artificiale di ChatGPT – appunto GTP-3, il modello di linguaggio usato da OpenAI – si possono generare ottimi e convincenti testi per email di phishing, falsi articoli di news, e altri contenuti potenzialmente utilizzabili per scopi malevoli. Non solo, pare molto facile anche attuare del trolling sui social media creando da zero una sorta di identità capace di pubblicare insulti a manetta. Senza contare tweet per rendere più credibile una truffa di criptovalute, produzione di fake news, etc.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi